Tribunale di Foggia, Sentenza n. 1198/2025

Il Tribunale di Foggia ha affrontato un caso di responsabilità professionale dell’avvocato, relativo alla promozione di un’azione giudiziaria ritenuta priva di fondamento. L’avvocato aveva avviato un procedimento per la restituzione di somme già distribuite in sede fallimentare, nonostante il chiaro disposto dell’art. 114 l. fall., che sancisce l’irripetibilità dei pagamenti effettuati in esecuzione del piano di riparto. La sentenza ha dichiarato risolto il contratto d’opera professionale, condannando il legale alla restituzione dei compensi e al risarcimento dei danni per le spese legali sostenute dal cliente. È stata inoltre rigettata la domanda di manleva nei confronti della compagnia assicurativa. Sul punto, il Tribunale ha, tra l’altro, affermato che l’inadempimento “posto in essere dall'Avvocato costituisce un fatto che egli avrebbe potuto conoscere usando l'ordinaria diligenza sin dal momento della proposizione dell'azione di ripetizione, atteso che l'esito negativo del giudizio era già ex ante pronosticabile”. Pertanto, sempre secondo il Tribunale, la copertura va esclusa in ragione della conoscenza pregressa di fatti rilevanti al momento della stipula.

Il Tribunale ha ribadito che l’avvocato è tenuto a una diligenza qualificata, e che l’aver promosso un’azione palesemente infondata costituisce grave inadempimento. La decisione rafforza il principio secondo cui il professionista deve valutare attentamente la fondatezza giuridica delle iniziative proposte.



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